Pokémon GO, l’ultima release della Nintendo®, è un app per smartphone che utilizza la tecnologia della realtà aumentata ed il segnale GPS per estendere il mondo fantastico dei Pokémon allo spazio fisico del giocatore. Il gioco, infatti, costringe il gamer ad esplorare il mondo reale al fine di catturare, nel mondo virtuale, quanti più Pokémon possibile. Scopo finale è diventare Maestro Pokémon completando il Pokédex, enciclopedia elettronica che colleziona le caratteristiche dei Pokémon catturati.
L’applicazione, unica nel suo genere, crea l’illusione ottica della reale presenza di Pokémon sparsi attorno a noi. Non è raro, infatti, sorprenderne uno a svolazzarci attorno o poggiarsi proprio sulla nostra spalla!
Ma la caratteristica davvero “GO” e SOCIAL di quest’ app è il sistema delle Uova Pokémon. Il giocatore, camminando, incontra luoghi pubblici denominati Pokéstop, strategicamente posizionati accanto ad opere d’arte, monumenti pubblici, luoghi di ritrovo. Giunto in prossimità di questi, facendo ruotare un disco sulla schermata di gioco, otterrà delle Uova Pokémon di specie rara.
Da quel momento in poi, per ottenere il Pokémon, il giocatore dovrà necessariamente prendersi cura dell’uovo che lo contiene.
…Come?
CAMMINANDO!
Proprio così: un po’ come l’imperativo “hai voluto la bicicletta? …Pedala!!” , la sola cosa che l’app comunicherà sarà la distanza da coprire per garantirsi la schiusa. Più il Pokémon sarà raro, maggiore sarà la distanza da percorrere. Parliamo, in alcuni casi, anche di 15km!
State già pensando a come aggirare la fatica? Impossibile! E’ come pensare di perdere peso con un integratore miracoloso. Se vogliamo dimagrire, dobbiamo faticare!
E così, a nulla varrà il tentativo di far schiudere le uova salendo su uno scooter: superata una certa velocità di andatura (circa 20km/h), il segnale GPS cessa di conteggiare i Km percorsi, impedendo all’ agognato cucciolo di nascere.
Il GPS, inoltre, traccia tutti i movimenti del giocatore: nemmeno camminare su un tapis-roulant aiuterà a far schiudere le uova!
A questo punto, penserete: non sarebbe, di per sé, già abbastanza faticoso camminare sul tapis roulant in casa o in palestra?
Certamente, ma non basta! Scopo di Pokémon GO non è solo quello di farvi muovere, ma anche di costringervi ad uscire di casa, esplorare la vostra città, il luogo in cui siete e, soprattutto, socializzare!
Volete progredire nel gioco? Dovrete scendere ad una fermata dall’ autobus più lontana da casa, per guadagnare km; allungare la passeggiata con il cane; ritagliarvi del tempo per camminare all’ aria aperta; optare per una “gita” serale nel centro storico della vostra città, al posto del solito “filmetto e pizza sul divano” …e, magari, partecipare a dei veri e propri contest di giocatori, uniti dalla passione per la ricerca delle furbette creature!
Appare chiaro come, a differenza di molte altre app per smartphone o videogames in generale, questa vada precisamente contro la sedentarietà e l’isolamento: due grandi mali di cui l’industria video-ludica viene spesso accusata.
A questo punto, una notazione scientifica.
Secondo la teoria dell’ auto-determinazione (Deci & Ryan, 1985), la condizione di benessere di un individuo è il risultato della soddisfazione di tre bisogni psicologici di base:
- bisogno di stringere relazioni sociali (social connection);
- bisogno di sentirsi autonomi nella conduzione delle proprie azioni e nell’ esercizio della propria volontà (agency);
- bisogno di sentirsi competenti (mastery).
Pokémon GO incoraggia a “connettersi” con altri offrendo, al contempo, una “zona di sicurezza” costituita dal contesto di gioco. Inoltre qualunque gioco, per definizione, è strutturato per premiare le azioni intraprese dal giocatore (agency), che ne trae soddisfazione personale. Infine, Pokémon GO tiene traccia di tutti i Pokémon catturati nel Pokédex, un registro che segue i progressi e gli sforzi compiuti per poter, alfine, diventare un “Maestro Pokémon” (mastery)!
In termini di sedentarietà e forma fisica, le potenzialità della realtà aumentata, in Pokémon GO, incentivano ad esplorare l’ambiente divertendosi, facendo attività fisica quasi senza accorgersene ed aggregandosi con altri giocatori, incrementando la propria rete sociale. Non dimentichiamo infine che, attraverso l’ esercizio fisico, il corpo umano produce endorfine, ormoni che agiscono sul sistema nervoso incidendo positivamente sul tono dell’umore, sulla percezione del dolore, sul senso di fame e sazietà, sull’ autostima e, più in generale, sul senso di benessere!
Tutto questo ancora non vi ha convinti ad uscire per testare l’app?
Vi suggerisco, allora, di tenere in considerazione il cosiddetto “Effetto Ikea”*, secondo cui la fatica profusa nel portare a termine un’opera finisce per accrescerne il valore percepito.
Ergo: più Pokémon cattureremo, più ci verrà voglia di catturarne; più km macineremo, più ci verrà voglia di camminare; più ci abitueremo ad uscire di casa, più contrasteremo le abitudini sedentarie; più peso perderemo camminando e divertendoci, più ci verrà voglia di perderne altro, di fare altro movimento e sentirci bene con noi stessi!
Non da meno, più persone incontreremo, più sentiremo il desiderio di partecipare ad altri raduni e, dulcis in fundo, più ci sentiremo divertiti e “giocosi” più il nostro sistema nervoso ne beneficerà, regalando effetti positivi a cascata al corpo ed alla mente.
Chi riuscirà poi a godere anche del senso di comunità che il gioco crea, partecipando ai contest organizzati nella propria città, coglierà un’opportunità unica di incrementare le proprie interazioni sociali e di sviluppare un senso di appartenenza e condivisione.
E’ sempre bene ricordare, comunque, di non eccedere nell’utilizzo dell’app Pokémon GO: nessuna “dipendenza” fa bene ed ogni comportamento, se portato all’eccesso, produce effetti indesiderati. In particolar modo, l’articolo si riferisce all’ utilizzo del gioco da parte di adulti, maggiorenni e responsabili!
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